martedì 9 dicembre 2008

ADINOLFI A TORINO? NO, GRAZIE

Venerdì 12 settembre Ugo Maria Tassinari (in passato presunto militante dell’autonomia, oggi studioso e amico dei neofascisti) e Gabriele Adinolfi erano stati invitati ad un incontro dal titolo “Destra radicale- da opposte prospettive”. L’incontro si sarebbe dovuto svolgere nella sala circoscrizionale del quartiere San Paolo di Torino, nello stesso edificio che ospita la sezione dell’Anpi dedicata a Dante di Nanni.
Qualcuno probabilmente sperava che gli antifascisti/e non se ne accorgessero, invece così non è stato. Tempestivamente, infatti, la Torino medaglia d’oro alla resistenza si è mobilitata ed ha impedito che questo evento avesse luogo.
Una figura come quella di Adinolfi non necessita di presentazione in quanto fondatore di Terza Posizione, stragista nero e militante dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari). Un personaggio che non ha mai smesso di rivendicare il suo passato e che tornato in Italia, dopo molti anni d’esilio, scrive corposi documenti politici ed è indicato come “il professore” da molte formazioni neofasciste tutt’ora presenti sul territorio. Un invito scomodo quello fatto dal Centro Studi l’Araldo, fittizia associazione culturale, che da anni promuove a Torino eventi e dibattiti legati all’estrema destra. Diversi attori in gioco, tutti pronti a dichiararsi disponibili ad un confronto democratico, senza volontà revisioniste o, ancor peggio, negazioniste. Non è così e lo sappiamo tutti. Lo sa chi ha dovuto rinunciare a questa uscita pubblica e lo sanno le centinaia di antifascisti/e che, con l’appoggio dall’ANPI Provinciale (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), per giorni hanno dato battaglia politica, informando la città dell’incontro e organizzando un presidio in concomitanza all’evento. Il risultato non poteva essere diverso da ciò che è stato: Tassinari ha ritirato la sua disponibilità a partecipare, Adinolfi si è improvvisato in un monologo a beneficio di pochi “amici” all’Associazione Culturale l’Asso di Bastoni, il maggiore ritrovo cittadino dei neofascisti.
Il messaggio dato dalla Torino antifascista è chiaro e si rivolge a tutti coloro che tentano di riscrivere la storia e diffondere nella società falsi valori e pericolose prospettive (tra questi anche noti esponenti politici come il ministro La Russa e il sindaco Alemanno): la storia è stata scritta dai partigiani e da chi il fascismo l’ha combattuto, chi stava dall’altra parte allora ed oggi tenta di tornare alla ribalta non avrà altro risultato che la sconfitta.

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